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Delicati fiori di spinalba che si aprono tra pruni di nebbia sono i versi cortesi di Fabiola Colombo. Sono versi alati, gentili, illuminati da quell'amore "coniato in una lingua universale", che sgocciano la malinconia del cuore e rivelano la temperanza dell'agire; scritture che non vogliono innalzare "palazzi altissimi di vanità", ma elevarsi al di sopra dei deserti del vivere e, attraverso l'esperienza spirituale e la catarsi del dolore, dar vita a speranze diverse per un vivere nuovo.